di Gray Sperrer
Leopold Engleitner, sopravvissuto a tre campi di concentramento e alle
soglie dei cento anni d’età il più anziano cittadino
di St. Wolfgang, fa ancora notizia a caratteri cubitali. Si stenta
a credere quanta energia animi questo signore fine, amabile e sempre
vitale mentalmente, quando è in gioco la diffusione della sua
speciale biografia, che fa intanto il giro del mondo. La incrollabile
lealtà del Signor Engleitner fa di lui qualcuno di totalmente
speciale.
Una lettrice di questo giornale con la quale ho conversato di recente
sulle manifestazioni commemorative della liberazione da Auschwitz, era
dell’opinione che si dovrebbe ormai metterci una pietra sopra,
perché non si può sempre ed eternamente ricordare questi
orrori, che grazie a Dio sono cose del passato.
Ho dovuto contraddire questa opinione. Le commemorazioni sono importanti,
perché per troppo tempo si è represso o taciuto ciò che è accaduto
nel periodo nazista; per troppo tempo si sono chiusi gli occhi e gli
orecchi a esseri umani come Leopold Engleitner. Ciò nonostante
la sua biografia non viene usata per mettere alla gogna o accusare, ma è un
documento che suscita anzitutto ammirazione per qualcuno che in tempi
di crudele oppressione ha detto mai e poi mai, che nonostante tutto il
male sofferto non si è mai amareggiato, ma è rimasto incrollabile.
Per lui nutro profondo rispetto. Possa egli continuare a raccontare spesso
e per molto tempo ancora la sua biografia.
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